Meditazione sull'illusione del tempo
Il mondo è un palcoscenico e gli attori
non fanno che apparire nel copione
di un film che è stato scritto: i tuoi dolori
e le tue gioie sono un'illusione.
La Scuola Advaita insegna una verità praticamente impossibile da concepire per l'organismo corpo-mente che non sia stato programmato per conoscerla e comprenderla consapevolmente. Sebbene le scuole di meditazione si siano diffuse oramai in tutto il pianeta e moltissime persone ricorrano a queste tecniche per ottenere un benessere psicofisico, il fatto stesso che solo un numero estremamente ristretto di esseri umani venga anche solo semplicemente a conoscenza di questo particolare insegnamento, è sinonimo di quanto questa Scuola sia appannaggio esclusivo di pochissimi. Ciò non è dovuto tanto al fatto che si tratti di una scuola elitaria, rigorosamente riservata ai pochi eletti di una setta. Esiste infatti una documentazione letteraria enorme che tratta dell'Advaita Vedanta cui tutti avrebbero facile accesso, ma quanto viene insegnato non è in grado di attirare l'interesse della massa per un semplice motivo: la scuola Advaita non può insegnare all'uomo ciò che l'uomo sente la necessità di apprendere. All'essere umano, identificato nel suo corpo fisico e costantemente coinvolto emotivamente nei problemi quotidiani che deve risolvere, necessita ricevere un supporto psicologico che lo aiuti a recuperare il suo fragile equilibrio mantenendo inalterata la sua egocentricità, ovvero la certezza di essere un soggetto capace di compiere deliberatamente le proprie azioni ed in grado di poter modificare il proprio destino. l'Advaita non aiuta l'uomo a raggiungere questi obiettivi, lo invita anzi a riflettere sulla sua reale condizione di mero oggetto, in balia degli eventi dettati dal destino e senza alcuna possibilità di poter compiere qualsivoglia azione atta a modificarlo. L'ego umano rifiuta per sua natura una simile esposizione della realtà dei fatti e di conseguenza non si sente assolutamente attratto da questi insegnamenti. L'insegnamento Advaita afferma che questo rifiuto è naturale ed è perfettamente in linea con la Divina Volontà Creatrice, Colei che concepisce continuamente miliardi di uomini-oggetto dando solo ad alcuni di essi la facoltà di spingersi oltre nella vera conoscenza di Se Stessi. É necessario sottolineare ancora una volta che la volontà dell'uomo non ha alcuna importanza in questo processo di trasformazione interiore in quanto è una volontà illusoria che appare tale solo all'ego umano ma che in realtà non esiste affatto. Dunque l'organismo corpo-mente chiamato uomo non ha né potrà mai avere né colpe né meriti per una sua eventuale ascesa alle più alte vette evolutive. L'uomo-oggetto, che per Volontà Divina giunge s conseguire il Risveglio o Illuminazione, non ha quindi compiuta nessuna azione volontaria per raggiungere la piena consapevolezza del suo reale essere in quanto tutto è dipeso dalla Volontà Creatrice che ha scelto quel particolare uomo-oggetto quale Suo strumento di Consapevolezza. Espressa in questi termini, è semplice intuire perché la Scuola Advaita attragga così pochi ricercatori: se prima non è stato adeguatamente programmato dalla Sorgente, l'ego umano non può concepire l'idea che la vita che appare così reale sia soltanto un'illusione e che tutti gli esseri umani stiano solo recitando un copione che il Divino ha scritto per loro. Si aggiunga poi il fatto che il film dell'esistenza umana è già stato girato: tutto è già accaduto e l'unica cosa che l'uomo può fare è testimoniare la proiezione di questo mirabile film chiamato vita, senza poterne modificare scena alcuna. Quanti esseri umani sono programmati per essere ricettivi all'intuizione che sgorga per volere della Coscienza Universale, tramite la quale poter arrivare a comprendere questa verità, apparentemente così assurda per la nostra mente egoica?