Meditazione sul destino e la libertà di azione
Tu pensi di gestire il tuo destino,
di vivere la vita in libertà...
Non vedi che sei solo un burattino
che agisce senza propria volontà?
Probabilmente dare del "burattino" a qualcuno è di gran lunga la peggiore offesa che possa mai essere pronunciata in quanto va a colpire direttamente l'orgoglio e la presunzione, che sono due tra le peggiori caratteristiche dell'ego umano. Sentirsi dire che non siamo liberi e che le nostre azioni sono in realtà compiute dal "burattinaio" che sta dietro le quinte a manovrarci, è qualcosa che mette in discussione la nostra stessa esistenza in quanto, per l'uomo, essere "qualcuno" significa soprattutto essere in grado di agire e di disporre a proprio piacimento della propria vita presente e futura. Ma della propria vita passata no, purtroppo di quella l'uomo non può più disporre. Forse questo è il motivo per cui l'uomo è continuamente proiettato in avanti, alla ricerca di nuovi limiti da valicare, di nuove esperienze e conquiste di cui vantarsi, prima di tutto con se stesso. L'uomo ha paura di volgersi indietro a guardare il passato perché il suo passato è sicuramente costellato anche di numerosi fallimenti. Meglio dimenticare l'accaduto, soprattutto quando è talmente scomodo da mettere in dubbio la propria capacità ed indipendenza di scelta. Una lucida e serena retrospezione porterebbe in breve a comprendere come in realtà l'essere umano non abbia alcuna capacità volitiva. Qualunque decisione che ritiene "sua" è in realtà solo una reazione spontanea ad un avvenimento che è accaduto, senza che l'uomo abbia potuto né prevederlo né tantomeno impedirlo. L'ego necessita di dimostrare a se stesso e agli altri la sua stessa esistenza e la personalità umana, sviluppatasi grazie ai condizionamenti ricevuti, rafforza questa convinzione egoica che nulla possa accadere senza che la persona coinvolta ne sia in qualche modo artefice, oltre che partecipe. In realtà, nella quiete della meditazione interiore, quella meditazione dove la mente tace e solo la voce dell'intuizione è in grado di raggiungere le profondità del nostro essere, in quella quiete appare la consapevolezza che l'uomo è effettivamente solo un burattino, una barca senza remi in balia del mare in burrasca destinata andare ad arenarsi laddove solo il destino vorrà.