Meditazione sulla nostra realtà effimera
Ogni traguardo è arma a doppio taglio
che sembra dare un senso alla tua vita
ma sei soltanto un debole barbaglio,
un lampo nell'oscurità infinita.
I condizionamenti ricevuti fin dalla tenera età, l'ambiente stesso nel quale si è cresciuti e le esperienze che la vita ci ha fatto vivere fino ad oggi sono il nostro bagaglio che ha dato vita ed alimentato personalità ed ego. Nella vita ci hanno insegnato che c'è sempre un traguardo da raggiungere. Che sia il più importante o il più effimero, senza l'appagamento derivante dall'aver raggiunto un qualsivoglia traguardo la nostra vita ci appare insulsa ed inutilmente vuota. Medita su quante volte hai gioito per aver raggiunto il traguardo prefissato e, subito dopo, hai ambito ad un nuovo successivo traguardo cui anelare, come se la tua vita fosse una corsa a tappe verso chissà quale destinazione. Il senso della vita non lo si comprende inanellando successi e fallimenti l'uno dietro l'altro bensì con la consapevolezza che di tutto ciò che siamo non rimarrà che il vuoto. Siamo solo lampi di luce che appaiono per brevi istanti nell'infinita oscurità e la Luce cui dobbiamo anelare non è la luce che brilla nei nostri occhi quando riusciamo ad ottenere un successo o a complimentarci con noi stessi per il traguardo appena raggiunto. La Luce che deve continuamente abbagliarci, fino a farci perdere la visione di ciò che abbiamo da sempre ritenuto indispensabile per la nostra esistenza, è la Luce della Consapevolezza, quella che scaturisce dalla profondità del nostro essere uomo, laddove splende incontaminato il riflesso del Divino.