Meditazione sul desiderare il superfluo
Hai mai sentito l'acqua dire "ho sete"?
L'acqua sa già che non gli occorre bere!
Perché non te ne stai tranquillo e in quiete?
Ti occorre proprio, ciò che brami avere?
Medita su quanto sia deleterio per l'armonia psicofisica dell'essere umano rincorrere in continuazione la soddisfazione di ogni desiderio che passi per la mente. Il desiderio non nasce nella Coscienza bensì nell'ego umano, nel falso se stesso, che lotta per rafforzare il suo dominio sulla coscienza e crea false argomentazioni affinché la mente umana non possa sentirsi soddisfatta se non raggiungendo gli obiettivi che gli appaiono così indispensabili ed importanti. Così come l'acqua ha già tutto ciò che gli occorre per dissetarsi e dunque non potrà mai desiderare di bere, anche l'organismo copro-mente è in equilibrio perfetto e non necessità di nulla di più di ciò che è sua natura avere. Il desiderio è un movimento egoico indispensabile per la realizzazione del gioco di Maya in quanto muove l'essere umano in manifestazione verso nuove esperienze e, così facendo, accresce delle stesse esperienze la Coscienza individuale che lo abita. D'altro canto, uscire dal meccanismo perverso del desiderio e della lotta per ottenere ciò che non si possiede significa per l'uomo svincolarsi dalle regole del gioco che lo vogliono sempre schiavo del suo ego e, conseguentemente, delle proprie immagini mentali. Comprendere le cause del desiderio e ricondurlo ad un semplice effetto necessario alla Coscienza in manifestazione vuol dire avvicinarsi alla nostra vera natura divina. Questo oblio, questo dimenticare il desiderio e ridurlo in cenere ogni qualvolta si affaccia alla nostra mente, dona la spinta che avvicinerà l'essere umano sempre più al traguardo al quale è predestinato.