Riflesso di me stessa ma identificata
in questo oggetto umano, in questo corpo-mente.
IO SONO la Coscienza, niente mi ha creata
poiché sono il Divino, sono la Sorgente.


Nan Yar?
Tat Tvam Asi!

"IO SONO CIO' PER CUI SO CHE IO SONO"

Meditare con la Poesia

Meditazione sugli accadimenti nello spazio-tempo



Mai niente accade se non già accaduto
e dunque destinato ad accadere.
Nessuno sa da dove sei venuto:
lo spazio e il tempo oscurano il sapere.

Spazio e tempo sono i due concetti principali artefici della manifestazione fenomenica duale. Senza lo spazio, gli oggetti non potrebbero assumere la loro forma tridimensionale e senza il tempo non sarebbe possibile la loro osservazione, statica o in movimento. Come nella visione di un film la luce del proiettore rimane ferma e bianca, ma sullo schermo appaiono scorrere i colori che danno vita all'immagine degli oggetti ed alla loro rappresentazione in movimento, così nel Reale l'unica sorgente è la Luce Divina e tutto ciò che appare a colui che sembra essere osservatore della rappresentazione fenomenica non è altro che un mix di colori e movimenti, apparentemente reali ma tuttavia nient'altro che l'effetto della pellicola che scorre davanti ala Sorgente di Luce del proiettore. Il film è già stato immaginato dal Divino Regista e dunque tutto ciò che sembra accadere è già presente al di fuori del concetto spazio-tempo, nell' infinita Potenzialità. Nessun personaggio è reale: esiste solo la luce e lo schermo sul quale questa si proietta. La Luce è la Sorgente; lo schermo è la Coscienza Universale che si è identificata in ciascun organismo corpo-mente ed assiste con coinvolgimento emozionale alla rappresentazione, della quale sembra essere sia spettatore che interprete. La Divina Ipnosi rende tutto magicamente reale, così come ci appare a volte reale il coinvolgimento emotivo che ci trasporta quando seguiamo la trama durante la proiezione di una pellicola cinematografica. Il Saggio si limita a testimoniare tutto ciò che il film della vita proietta nella coscienza, consapevole che nulla appartiene alla realtà ma è solo una fantastica illusione nella quale non è necessario identificarsi e per la quale è superfluo sia soffrire che gioire. Il Saggio sa che anch'egli è parte della rappresentazione fenomenica proiettata sullo schermo e che di conseguenza anch'egli in realtà non esiste, se non nel Sogno Divino che proietta il Tutto entro Se Stesso.