Riflesso di me stessa ma identificata
in questo oggetto umano, in questo corpo-mente.
IO SONO la Coscienza, niente mi ha creata
poiché sono il Divino, sono la Sorgente.


Nan Yar?
Tat Tvam Asi!

"IO SONO CIO' PER CUI SO CHE IO SONO"

Meditare con la Poesia

Meditazione sul concetto di realtà


Qualunque cosa espressa con parole
è un concettualizzare la Realtà.
È l'ego che concettualmente vuole
farsi garante della Verità.

Ancora un'altra meditazione sull'ego umano, pseudo-soggetto che si erge quale depositario delle verità su tutto ciò che accade nel mondo fenomenico duale. Per quale motivo lo studio dell'ego è così importante per il raggiungimento di ciò che viene comunemente definito risveglio o illuminazione? In primo luogo perché non si tratta affatto di "raggiungere" qualcosa che possa somigliare ad uno stato di beatitudine soggettiva interiore e l'ego è stato appositamente programmato dalla Sorgente per far credere all'individuo di essere un soggetto e di avere libero arbitrio nelle sue decisioni. In secondo luogo perché l'ego è lo status di individualità per eccellenza: io penso dunque io sono, la storica affermazione cartesiana "cogito ergo sum", è l'esaltazione stessa della certezza che l'uomo ha di esistere in quanto in grado di pensare a se stesso come a un'entità esistente. Purtroppo una simile affermazione potrebbe essere fatta da chiunque di noi si trovasse quale soggetto all'interno del proprio sogno. Il fatto di sognare se stessi esistenti nella manifestazione onirica non significa necessariamente che colui che in sogno afferma di essere sia effettivamente reale! Questa ricerca di un metodo che permetta all'uomo di distinguere il vero dal falso viene dunque vanificata dal dubbio che colui che ritiene di esistere esista nella vera realtà delle cose o semplicemente all'interno di un sogno. L'ego deve comunque accettarsi come reale perché è sua natura immedesimarsi completamente in ciò che è stato programmato a credere. Per l'ego non può esistere l'eventualità di essere soltanto una falsa identificazione in un qualcosa di separato dal Tutto, altrimenti il Gioco Divino non potrebbe adempiere al suo scopo. Le parole, anche le stesse parole che qui vengono espresse, hanno il solo scopo di esprimere concetti atti a descrivere la realtà così come l'ego deve interpretarla. Pur tuttavia, le parole ed i concetti sono anche l'unico strumento per tramite del quale la Coscienza Impersonale, identificatasi in ciascun essere senziente, può trasmettere a Se Stessa quelle illusorie esperienze fenomeniche vissute attraversando il sogno della vita. L'ego non deve dunque essere combattuto in quanto è lo strumento indispensabile immaginato dalla Sorgente affinché l'illusione della separatività possa manifestarsi. L'ego deve essere semplicemente osservato compiere le sue scorribande esistenziali, così come si potrebbe osservare un bambino compiere i suoi giochi infantili. Testimoniare le azioni e le sensazioni che l'ego umano produce, evitando qualunque coinvolgimento, significa dunque osservare il fenomenico dal lato della Coscienza stessa, non più identificata con l'organismo corpo-mente e consapevole che tutto ciò che sembra accadere alla personalità umana non è altro che un magnifico gioco, in cui nulla accade sebbene tutto sembri accadere.