Meditazione sul riflesso della Sorgente
L'Uno senza secondo si riflette
entro Sé Stesso: non esiste azione
né un ego individuale che si immette
nel flusso della manifestazione.
Advaita significa "non due". L'unico Soggetto è il Soggetto Divino e ciò che appare essere manifestazione fenomenica duale, compresi gli organismi corpo-mente con i loro ego e le loro personalità, altro non sono se non il riflesso della Sorgente entro Se Stessa. Nel Sogno Divino appaiono infiniti universi, così come nei sogni notturni degli umani possono apparire, sebbene al di fuori del tempo e dello spazio, persone e scenari che esistono solo per pochi istanti nella mente del sognatore. Rispetto al sognatore, queste apparizioni sono solo degli oggetti onirici sebbene in sogno appaiano come esseri con capacità volitiva dotati di libero arbitrio. Ma una volta interrotto il sogno questi esseri fittizi scompaiono e vengono nuovamente assorbiti nella mente di colui che li ha momentaneamente ospitati nel proprio sogno. Per quanto l'ego rifugga una simile supposizione traslata a ciò che gli esseri umani definiscono il loro "mondo reale", la Realtà che chiunque potrebbe giungere a riconoscere inequivocabilmente come tale sfugge alla comprensione dell'intelletto razionale umano. Non è questione di intelligenza bensì semplicemente di "programmazione". Se l'organismo corpo-mente senziente è stato dotato di un ego è perché il Gioco prevede che il Reale debba essere offuscato dall'irreale. Nel Gioco, l'ego ha il compito di rendere individuale la presunta esistenza di ogni singolo essere e di porre gli esseri così individualizzati in armonia o in contrapposizione tra di loro. Nel mondo fenomenico devono infatti esistere gli opposti interdipendenti quali il bene ed il male, la luce e l'oscurità, la gioia ed il dolore. I differenti rapporti interpersonali che si generano a causa del conflitto o della sintonia che scaturiscono tra individui, rafforzano il senso di separatività e nutrono il desiderio di ottenere dalla vita sempre il meglio per se stessi. Il Saggio, il Risvegliato, ha compreso con spontanea intuizione quali siano le reali regole del Gioco e si limita a testimoniare le vicissitudini umane che riguardano l'illusorio se stesso e gli illusori "altri". Il flusso della manifestazione scorre modificandosi apparentemente di momento in momento senza che esista un agente di questa perenne trasformazione. Solo in apparenza l'uomo sembra agire in quanto in realtà non c'è nessuno che compie qualsivoglia azione e nessuno che sia coinvolto individualmente nel flusso di questa stessa manifestazione. Il duale appare come riflesso illusorio del Non Duale. La mente razionale non è programmata per comprendere questo livello superiore del Gioco: solo l'intuizione profonda e spontanea può rivelare alla Coscienza, identificatasi nell'organismo corpo-mente, quale sia la sua reale natura: onirica e divina al tempo stesso.