Riflesso di me stessa ma identificata
in questo oggetto umano, in questo corpo-mente.
IO SONO la Coscienza, niente mi ha creata
poiché sono il Divino, sono la Sorgente.


Nan Yar?
Tat Tvam Asi!

"IO SONO CIO' PER CUI SO CHE IO SONO"

Meditare con la Poesia

Meditazione sull'anno che termina



Un ultimo dell'anno senza fuochi
è un ultimo dell'anno da scordare
poiché è destino che l'umano giochi
per non aver mai tempo per pensare

Sono trascorsi decenni dall'ultima volta che le situazioni contingenti hanno impedito all'uomo di festeggiare secondo tradizione l'ultimo giorno dell'anno. I festeggiamenti, sacri e profani, hanno sempre fatto parte del retaggio umano in quanto sono occasione di distrazione dal vivere quotidiano, sommerso da impegni e problematiche. Inoltre, l'essere umano è programmato per non saper vivere in solitudine e pertanto i momenti di felice aggregazione sociale costituiscono una valvola di sfogo per le frustrazioni accumulate. Sono una sorta di salvagente antidepressivo, anche se la sua durata è molto limitata nel tempo. É molto raro incontrare un organismo corpo-mente programmato anche per essere capace di rimanere in solitudine con se stesso, senza provare un senso di smarrimento, di disagio o addirittura di angoscia. Quando l'uomo è costretto in solitudine, è condotto istintivamente verso l'introspezione ed è allora che alla sua mente possono riaffacciarsi i fantasmi esistenziali che in condizioni normali di convivenza rimangono assopiti e segregati nella parte inconscia della mente. La Sorgente si rispecchia nell'illusoria individualità e necessita di percepire tutte le esperienze che l'uomo-oggetto che impersonifica è in grado di fornirgli per consentirle di riscoprire Se Stessa e la Sua reale natura divina. L'esperienza introspettiva della solitudine è generalmente una situazione che si manifesta positivamente solo quando la Coscienza è prossima al Risveglio e dunque pronta ad abbandonare il suo illusorio abito mortale per ricongiungersi alla Sorgente dalla quale trae origine. Il Saggio osserva la felicità che pervade gli organismi senzienti durante i festeggiamenti che lo avvicinano ai suoi simili e comprende, senza biasimo, che questa manifestazione di convivialità è strumento indispensabile per mantenere il delicato equilibrio psicofisico dell'essere umano.