Meditazione sull'interpretazione egoica della vita
La vita non ha un senso, avviene e basta.
La mente vuol saper che senso ha,
perché sia fortunata oppur nefasta,
se esista veramente l'aldilà.
Identificata nel proprio organismo corpo-mente e persuasa di essere un'individualità soggettiva dotata di libero arbitrio e capacità di volizione, la Coscienza Universale coinvolta nel Grande Gioco Divino di Maya non ha ancora la possibilità di ricordare Se Stessa e di ritornare alla Sorgente, dal quale sogno ha avuto illusoria origine. Nel gioco dell'Assoluto, UNO ed Unico Soggetto, di immaginarsi "due" per conoscere Sé Stesso, la Coscienza proiettata nel concetto di spazio-tempo si trova a sperimentare l'esistenza umana così come appare nel mondo fenomenico duale. L'illusoria convinzione di essere un soggetto reale separato dalla manifestazione, la porta a domandarsi il perché della vita che sta sperimentando ma il quesito sorge esclusivamente dalla mente egoica, strumento necessario alla Coscienza, divenuta personale, per esperire la dualità fenomenica governata dalla legge degli opposti interdipendenti. La vita non ha alcun senso, essendo solo una Ipnosi Divina insita nella stessa Sorgente. L'Infinita Potenzialità dalla quale l'esistenza appare sgorgare, è solo il Gioco di Maya ma l'essere umano, così condizionato dalla sua programmazione, deve necessariamente cercare di dare un senso a tutto ciò che percepisce e sperimenta, altrimenti la manifestazione perderebbe la sua dinamicità, sospinta dai rapporti interpersonali, psicologici ed emotivi, che l'uomo continuamente crea e distrugge.
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